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Frida Kahlo: la donna che trasformò la sofferenza in arte

Frida Kahlo

Dipingo i fiori per non farli morire

Era una delle sue frasi preferite di Frida Kahlo, con cui spiegava perché questo soggetto ricorresse così spesso nelle sue opere, così come nelle sue acconciature, e anche il suo attaccamento alla vita nonostante la sua fosse stata contornata da molteplici sofferenze.

La Vita di Frida Kahlo

Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón venne al mondo il 6 luglio 1907 a Coyoacán, in Messico, da padre fotografo tedesco e madre messicana, terzogenita di cinque figli tra i quali era sicuramente la più promettente, ma anche la più cagionevole.

Quella di Frida Kahlo fu davvero un’esistenza difficile, innanzitutto, per la sua salute.

Nacque con la spina bifida, ma nessuno riconobbe questo problema e venne curata in modo errato, fattore che le causò conseguenze nel futuro.

A soli 18 anni un autobus su cui viaggiava ebbe un incidente, che le provocò gravi lesioni al bacino e le costò molti mesi a letto e più di trenta operazioni per riuscire a rimettersi in piedi.

Tuttavia, portò i segni e il dolore di quell’incidente per tutta la sua vita.

La Politica

Fu un’attivistà convinta del partito comunista, partecipazione che le permise di avvicinarsi anche a Diego Rivera, con cui si sposò ben due volte.

Si considerò sempre figlia della Rivoluzione Messicana avvenuta nel 1910, tant’è che le piaceva scambiare questo anno con quello suo reale di nascita.

La salute già compromessa peggiorò nel 1953 per una cancrena, che portò all’amputazione di una gamba a Frida, che morì l’anno dopo per embolia polmonare a soli 47 anni.

La sua Casa Azul a Coyoacán conserva le ceneri di Frida Kahlo ed è oggi un museo dedicato a quella che molti considerano la maggiore pittrice del Novecento mondiale.

L’Amore di Frida Kahlo

Diego Rivera fu il suo grande amore, che sposò due volte, nonostante entrambi ebbero molte altre storie extraconiugali.

Lo conobbe a ventuno anni quando gli portò i suoi dipinti per riceverne una critica, considerando che era uno dei massimi artisti latini dell’epoca, e si sposarono subito, nonostante la grande differenza d’età.

A lui deve sicuramente l’inizio della sua carriera artistica e l’introduzione nella scena politica, ma gli deve anche sofferenze legate alla fama di donnaiolo che Diego portava con sé.

Sono una coppia aperta, Frida conosce benissimo le innumerevoli relazioni del marito con altre donne, tant’è che lo ricambia con la stessa moneta.

La loro storia termina per la prima volta nel 1939, quando lei lo lascia perché scopre che Diego ha avuto una storia con la sorella di Frida.

Un anno dopo Rivera tornò da lei e si risposarono a San Francisco, questa storia tormentata Frida la descrisse come piena di amore e sofferenza.

Frida Kahlo è ricordata come una delle maggiori artiste messicane di tutti i tempi, simbolo di lotta al maschilismo e di sopravvivenza al dolore fisico e morale che durante la vita tutti si trovano a provare.

Dopo l’incidente con il tram, fu costretta a letto per molti mesi, e i genitori le regalarono il materiale per dipingere, una delle poche azioni che riusciva a fare, e uno specchio sul soffitto che le permetteva di ritrarsi.

Questo è probabilmente il più importante dei momenti di sofferenza che Frida affrontò nella sua vita, da cui trarre vantaggio e beneficio. La bellezza nasce dal dolore, e i fiori nascono dal fango.

E Frida riuscì a sopportare tutti i suoi dolori fisici, e poi quelli del cuore dati dall’amato marito Diego, proprio dipingendo.

I ritratti e gli autoritratti rimarranno sempre i suoi preferiti, nonché le sue prime opere, in cui le piaceva ritrarsi a nudo, assieme alle sue ferite e alle sue sofferenze, spesso velate dietro elementi all’apparenza innocui.

Dalle opere di Frida Kahlo emerge poi l’attaccamento alla sua terra, il Messico, tant’è che si raffigurava sempre con la tipica tenuta messicana, la tehuana, che indossava anche quotidianamente, assieme a gioielli precolombiani, capigliature intrecciate e arricchite da fiori, tutti elementi che urlavano il legame con le culture indigene e la lotta al maschilismo e al capitalismo.

Tutte l’America inizia ad appassionarsi a questa donna dolente e coraggiosa, che si mostra per quel che è, ribelle e anticonformista, e le dimostra il suo affetto nel grande successo che le mostre di Frida ebbero in tutto il continente e oltreoceano: nel 1938 a New York, poi nel 1939 a Parigi e infine nel 1953 a Città del Messico.

Nonostante sia stata spesso considerata un’esponente del surrealismo, ne abbia frequentato i massimi fautori e centri di ritrovo, e si sia ispirata a questa corrente artistica, Frida Kahlo non confermò mai di farne parte.

Quel che è sicuro, è che nelle sue opere la pittrice messicana volesse esteriorizzare le sue sofferenze per avviare un processo di accettazione di queste, mentre il surrealismo voleva solo andare oltre la logica e sempre più a fondo nell’inconscio.

Simbolo di emancipazione femminile e sostenitrice della bellezza autentica, dell’essere e non dell’apparire: questo era e sarà sempre Frida Kahlo.

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Written by Nuovo Raggio di Sole

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