Nella foto distribuita l'8 ottobre 2013 poer gentile concessione dell'Everett Collection la cantante francese Edith Piaf (1915-1963) in un'immagine del 1947. ANSA/PER CONCESSIONE EVERETT COLLECTION +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++
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Édith Piaf: la Grande Donna dalla voce voce inconfondibile e immortale

Édith Piaf

La voce e le canzoni di Édith Piaf riportano subito alla mente un’armonia e una sfumatura vocale irripetibili che ancora oggi emozionano.

Divenne famosa in breve tempo in tutto il mondo, si esibì nei teatri più rinomati del nuovo e del vecchio continente e fece da mentore a molti artisti del suo tempo.

La morte

Ma quella che può sembrare la vita di una diva che aveva il mondo ai suoi piedi e il cui successo sembrava destinato a brillare in eterno è, in realtà, l’esistenza di una donna che ha dovuto affrontare, fin da bambina, molte tragedie e drammi personali fino alla precoce morte, avvenuta a soli 48 anni, a causa di un tumore al fegato.

Il vero nome di Édith Piaf

– Piaf, infatti, nel gergo parigino significa “Passerotto”, nomignolo che le venne dato per fare riferimento sia alla sua piccola statura che alla sua voce ricca di sfumature – era Édith Giovanna Gassion e nacque a Parigi nel 1915 dalla sedicenne Antonietta Marini, cantante occasionale di un caffè concerto, e da padre ignoto, probabilmente un muratore italiano.

Si dice, come confermerebbe una targa posta sulla facciata del palazzo, che la madre l’abbia partorita in un androne assistita da due poliziotti, ma esisterebbe anche un certificato che ne confermerebbe il luogo di nascita presso uno degli ospedali della città.

Il cognome Gassion le venne dato da quello che era l’amante abituale della madre, Louis Gassion, un contorsionista di strada che, convinto di poter offrire alla bambina una vita più tranquilla e meno nomade, la affidò alla madre che gestiva un bordello.

Nella foto distribuita l’8 ottobre 2013 poer gentile concessione dell’Everett Collection la cantante francese Edith Piaf (1915-1963) in un’immagine del 1947. ANSA/PER CONCESSIONE EVERETT COLLECTION +++NO SALES – EDITORIAL USE ONLY+++

Invece, qui Édith visse il suo primo vero trauma quando venne molestata da un cliente del bordello.

Il patrigno, quindi, venuto anche a sapere che la nonna era abituata a darle latte mischiato con il vino per calmarla, prese Édith con sè e si faceva accompagnare da lei per le strade della Francia facendola cantare e chiedere le elemosina.

A 17 anni rimase incinta e partorì una bambina che, però, morì dopo soli due anni a causa di una meningite fulminante: anche questo evento segnò profondamente la sua vita lasciandole un rimorso incolmabile per non essere riuscita a prendersene cura come avrebbe voluto.

Compiuti 20 anni, venne notata dall’impresario Louis Leplee che la fece cantare nel suo locale alla moda spalancandole, di fatto, le porte del dorato mondo della musica francese e di una vita fatta di successi e fama.

In questi anni, infatti, hanno vita alcuni dei successi memorabili di Édith Piaf come MilordLa vie en rose e Je ne regrette rien, tutti brani che amplificarono in tal modo il suo successo tanto da renderla famosa, in breve tempo, anche all’estero.

Fin da subito, oltre alle sue capacità vocali, si fece notare anche per il suo carattere forte e combattivo, ma anche per quel fascino magnetico al quale in pochi riuscirono a resistere.

Si circondò in breve tempo di personaggi di spicco del mondo della musica, dell’arte, della letteratura e della filosofia francese come Jean CocteauPaul Meurisse, Yves MontandGeorges Moustaki e Charles Aznavour, alcuni dei quali aiutati in prima persona dalla Piaf ad emergere nel mondo dello spettacolo e della musica in quanto ritenuti da lei i suoi eredi futuri.

Quando i tuoi occhi mi guardano, il mio cuore va in subbuglio.

Così, in breve tempo, la sua casa divenne la sede degli incontri e dello scambio di idee tra varie personalità parigine, la Piaf elargiva amore, consigli e denaro come una benefattrice amorevole, ma il più delle volte – come raccontò lei stessa – nessuno la ringraziò per l’aiuto ricevuto né tanto meno fu presente per consolarla e sostenerla durante uno dei suoi tanti momenti tristi.

Fu lei stessa a raccontare che, alla fine di queste lunghe giornate in compagnia di vari artisti, rimaneva sempre da sola insieme alla governante e ad una bottiglia di assenzio.

Nel 1946, durante un tour negli Stati Uniti, conobbe quello che sarebbe stato l’unico vero grande amore della sua vita, il pugile Marcel Cerdan, alto, possente, l’unico in grado di tenere a bada il suo spirito irrequieto e di farla sentire protetta e al sicuro come mai era successo nella sua vita.

Fu un amore travolgente che, però, durò solo fino al 1949, quando l’aereo su cui viaggiava Cerdan precipitò su una montagna delle Azzorre.

Il pugile non amava viaggiare in aereo, tanto che aveva precedentemente acquistato un biglietto per viaggiare sulla nave, ma la Piaf lo aveva implorato di prendere l’aereo per far ritorno più velocemente da lei e ridurre la sofferenza dei giorni che li separavano.

A causa di questa richiesta, Édith si sentì in colpa per il resto della sua vita e, da allora in poi, il dolore per la perdita di Marcel fu accompagnato da un susseguirsi di eventi tragici e dipendenze che travolsero la sua vita fino all’epilogo finale.

Nel 1951 ebbe uno dei suoi quattro incidenti d’auto che diede il via all’assunzione e alla dipendenza da morfina, analgesici e alcol che richiese ben quattro cure disintossicanti dai risultati benefici passeggeri.

Inoltre, nel 1959 le venne diagnosticato un tumore al fegato che la debilitò ulteriormente fino al giorno della morte che avvenne l’11 ottobre del 1963 a Cannes.

Il suo corpo venne portato di nascosto a Parigi dalla sua segretaria e dall’infermiera personale in modo da garantirle il funerale che si meritava, accompagnata da migliaia di persone che piansero la divina Édith Piaf e la sua voce inconfondibile e immortale.

La mia vita da bambina può sembrare spaventosa, ma era bellissima… Ho avuto fame… Ho avuto freddo… Ma ero libera… Libera di non alzarmi… Di non sdraiarmi… Di ubriacarmi… Di sognare… Di sperare.

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Written by Nuovo Raggio di Sole

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